martedì 27 maggio 2014

Sciabola


"La barricata all'estremità opposta aveva un aspetto poderoso, e sembrava ancora più imponente perché la strada era deserta e le botteghe erano tutte chiuse: era fatta di canne di bambù appuntite, e i soldati tutt'intorno erano armati di fucile a miccia e sciabola"
pag.548


La sciabola è un'arma bianca da taglio simile alla spada, ma ricurva e affilata solo da un lato. Tipicamente in uso alla cavalleria e diffusissima negli eserciti dell'Europa dell'est. Versioni più moderne della sciabola si riscontrano alla fine del '800 periodo nel quale rappresentavano un simbolo per gli ufficiali, e nei primi del Novecento in cui le sciabole erano arma in dotazione ad alcuni reparti dell'esercito americano.

Fucile a miccia


"Thirteen Hong Street era diventata una sorta id terra di nessuno: le entrate posteriori della factory erano murate già da qualche tempo, e adesso fanti con fucili a miccia e scatole di cartuccie stazionavano lungo tutta la strada."
pag.533



Il fucile a miccia è uno dei primi fucile a colpo singolo, sviluppato alla fine del XV secolo subì molte modifiche e restò in uso per molti anni alle unità di tiratori europee ( e ancor più a lungo in Asia e Medio Oriente ). Il funzionamento del fucile a miccia è quello di un fucile da avancarica ( archibugi, moschetti, fucili a pietra focaia ecc. ) e comporta il posizionamento del proiettile nella canna dall'imboccatura superiore previo riempimento con polvere pirica. Alla base del corpo dell'arma era posta una leva, un precursore del grilletto moderno, collegata ad una miccia che, una volta accesa e tirato il grilletto andava ad accendere la polvere da sparo sulla sommità del fucile dove era posto un piccolo scodellino collegato al focone, il foro sopra la camera di combustione della polvere. Una volta accesa la polvere produceva  una pressione tale da spingere il proiettile fuori dalla canna verso l'obiettivo.


Fucili a miccia del tardo 500

Dettagli del meccanismo di accensione di un fucile a miccia 



Fiammifero


"Tirandosi su a sedere, trovò la stanza immersa in un'oscurità funeraria: si era spento anche il lume sull'altare. Si alzò barcollante dal letto e accese un fiammifero dopo l'altro finché la lampada sacra riprese vita."
pag.522


Il fiammifero consiste in un bastoncino di legno con un estremità ricoperta da un miscuglio di sostanze chimiche comburenti in grado di prendere fuoco tramite sfregamento con una superficie ruvida. La nascita del primo fiammifero viene fatta risalire al 1827 ( 4 anni dopo l'invenzione dell'accendino ) ad opera del chimici britannico John Walker che riprese gli studi sull'argomento già analizzati dal famoso Robert Boyle  più di cento anni prima. Il prototipo di fiammifero di Walker consisteva nella combinazione di solfato di antimonio, clorato di potassio, gomma e amido che permettevano un accensione rapida, ma molto violenta. Fu proprio la violenta accensione a produrre effetti collaterali notevoli che spinsero alla sperimentazione di nuovi composti meno pericolosi. Nel 1831 in combinazione agli elementi già presenti venne aggiunto alla composizione il fosforo bianco che consentiva un'accensione più delicata, ma che in compenso risultava molto dannoso per i lavoratori che ne venivano a contatto. Pochi decenni dopo in molti paesi fu vietato l'utilizzo del fosforo bianco nei fiammiferi e non solo, questo venne rimpiazzato dapprima da composti contenenti piombo ( anch'esso tossico anche se in misura minore ) e poi da altre sostanze, quali fosforo rosso solfuro di alluminio nei cosiddetti fiammiferi di sicurezza svedesi nei quali i componenti della combustione erano in parte sul fiammifero e in parte su strisce di fosforo rosso e vetro in polvere. Questo separazione degli elementi dell' accensione assicurava sicurezza e prestazioni elevate.


Scatola di fiammiferi di sicurezza


Laudano


"Bahram quella notte non sarebbe riuscito a dormire senza un'abbondante dose di laudano "

Il laudano è un composto che si ottiene facendo macerare oppio in alcol ideato nel '600 dal medico svizzero Paracelso. Il suo utilizzo principale durante era quello di alleviare i dolori da ferite da guerra, ma venne anche utilizzato grandemente come droga.

Verricello


"Paulette trattenne il fiato mentre i vasi venivano sollevati con un verricello, e provò un enorme sollievo quando  l'operazione fu conclusa senza incidenti."
pag.498


Il verricello è una macchina che serve a muovere pesi per mezzo di una manovella collegata ad un corpo centrale detto tamburo attorno al quale si avvolge la fune che viene legata al corpo da movimentare. Il verricello si differenzia dall'argano in quanto quest'ultimo è costruito per il sollevamento mentre il primo è sfruttato soprattutto per il traino. Solitamente, nei modelli più moderni, all'interno del tamburo sono presenti ingranaggi moltiplicativi della potenza di traino, mentre quelli più antichi ne sono privi.


Tipico verricello ad asse orizzontale 


Fregata


"Da anni costruiva navi per gli inglesi - per la Compagnia delle Indie orientali e per la marina britannica: aveva fabbricato cinque fregate e tre navi di linea e non so quanti vascelli più piccoli."
pag.478


Con il termine fregata si denota una nave di dimensioni inferiori ad un vascello e con una potenza di fuoco limitata che ricopriva il compito di pattuglia o scorta e protezioni delle navi più grandi e meno manovrabili. Nel cinquecento la definizione di fregata era quella di nave a due tre alberi armati con vele quadre o latine, ma nel corso dei secoli la definizione di fregata è mutata notevolmente a seconda anche a seconda dei paesi



Fregata "Partenope" nel porto d Napoli 

Cannocchiale


"Non mi ero ancora ripreso dallo stupore quando Zadig Bey ha puntato il cannocchiale su un altro tempio, molto lontano"
pag.401


Il cannocchiale è uno strumento ottico per l'osservazione di oggetti terrestri posti a grande distanza. Differisce dal telescopio, anche se in alcuni casi i due termini vengono erroneamente usati come sinonimi principalmente per il modo in cui vengono riprodotte le immagini attraverso le lenti che compongono la struttura dei due strumenti: nel cannocchiale le immagini vengono riflesse non capovolte come invece avvinen nel telescopio. Il primo cannocchiale fu costruito al principio del diciassettesimo secolo ( 1608 ) nei Paesi bassi da Hans Lippersheim. Questo modello fu poi ripreso e modificato da G.Galilei e successivamente a G.Keplero per l'adattamento all'osservazione d corpi celesti.



Cannocchiale del XIX secolo 



Schema del funzionamento delle lenti di un cannocchiale 


Per ulteriori riferimenti alle tipologie di cannocchiale: cannocchiale: Enciclopedia Treccani

Fuochi d'artificio


"Bahram guardò di nuovo fuori dalla finestra: in un villaggio sull'altra sponda del lago si stava celebrando un matrimonio, con uno spettacolo di fuochi d'artificio; i razzi salivano ad arco, ed era come se ognuno viaggiasse simultaneamente su due piani, nel cielo e nello specchio brumoso della superficie del lago."
pag.387


I fuochi d'artificio sono esplosivi di tipo non bellico usati solitamente per l'intrattenimento e per dar luogo a spettacoli di luce, colori e suoni. L'arte pirotecnica è un'arte molto antica che nasce in Cina già nel VIII secolo, dove era usanza festeggiare eventi speciali con intrattenimenti di questo genere. Gli esplosivi usati sono di diverso tipo a seconda della quantità di carica, della tipologia di effetto che devono creare, della composizione chimica delle polveri, del metodo di detonazione e degli effetti prodotti: detonazione con produzione di luce, coriandoli, scintille, ecc. I più comuni fuochi pirotecnici sono quelli di tipo esplosivo con generazione di luce, essi consistono in un corpo centrale cilindrico che viene posizionato al suol e funge da mortaio per i lancio dei razzi, le cariche vere e proprie che sono strutturate in modo da essere divise in settori: in quello inferiore viene contenuto la polvere o liquidi propulsivo per il lancio del razzo in aria, mentre nella testata è contenuta la polvere pirica combinata a sostanze chimiche e la miccia per l'accensione. In particolare a seconda delle sostanze contenute nella testata e della composizione della stessa si ottengono effetti di colore e detonazione ( singola, a grappolo, ecc.) differenti.

Spettacolo di fuochi d'artificio al Green Park a Westminster , Londra

Cannoniera


"Innes non aveva famiglia, ne una reputazione da perdere; aveva la scorza dura del filibustiere e se la sarebbe cavata - e in ogni caso poteva contare sulle cannoniere britanniche."
pag. 354


La cannoniera è una nave armata con cannoni. Inizialmente equipaggiate con un sol cannone, le cannoniere ebbero un'evoluzione costante dal '600 fino ai nostri giorni, che le rese un arma indispensabile in qualsiasi flotta.

USS Alliance, cannoniera americana durante la guerra di indipendenza americana

Fognature


"Chi c abitava diceva di apprezzarla per la vicinanza all'acqua, cosa priva di senso per Bahram: a suoi occhi il cosiddetto creek era solo un rigagnolo, a metà tra una fogna a cielo aperto e un fiumiciattolo soggetto alle maree, era un dei principali canali d scolo della città e, con la bassa marea, quando s riduceva ad un rivolo con gli argini scoperti, offriva una vista assolutamente disgustosa."
pag.342


Le fognature sono quelle costruzioni atte allo smaltimento delle acque reflue sia meteoriche che di origine umana. La loro realizzazione è alla base della nascita di qualsiasi città al fine di impedire l'insorgenza di malattie. I primi sistemi di fognatura moderni risalgono all'epoca romana. I romani infatti realizzarono fognature ( cloache ) di formidabile praticità che vennero utilizzate e prese come esempio per decine di centinaia di anni.  I sistemi di fognatura odierni si differenziano oltre per l'impiego di materiali più performanti, per la separazione nel trattamento  delle acque nere ( liquami ) e acque bianche ( acque meteoriche ).


Fognatura romana

Torchio


"Il torchio non si vedeva era da qualche parte nei recessi del'edificio"
pag.285


Il torchio tipografico è un macchinario per la riproduzione di testi o immagini su carta. Ideata nel 1450 circa da Johann Gutenberg, funziona mediante il principio dei caratteri mobili. Questo principio consiste nell'applicare il testo da stampare mediante pressione esercitata da una matrice ( ovvero una lastra di metallo, solitamente in piombo, su cui sono applicati i caratteri da imprimere ), su un foglio posto su un carrello mobile.

Johann Gutenberg, l'ideatore della stampa a caratteri mobili 

Operai che lavorano con torchi in una copisteria del XVI secolo

Ricostruzione del torchio tipografico di Gutenberg


Carta, processo di lavorazione


"Avevo sempre pensato fosse carta di riso, ma Zadig Bey mi ha rivelato che il riso non c'entra nulla - si estrae il midollo di una certa canna e lo si sbatte fino ad appiattirlo, poi lo si tratta con l'allume , che conserva i colori e li mantiene meravigliosamente vividi nel tempo!"
pag.269


La carta è un materiale ottenuto mediante la lavorazione delle fibre vegetali del legno attraverso feltrazione. Il processo di lavorazione della carta consiste in diverse tappe:
1. spappolamento delle fibre di legno
2. sbiancamento
3. pressatura
4. essiccamento

produzione della carta:
http://it.wikipedia.org/wiki/Carta#Fabbricazione
https://www.youtube.com/watch?v=u6pUox_XH2g



Sampan


"Più accosto alla riva ci sono schiere di sampan, lunghi di solito tra i tre e i cinque metri."
pag.199


Il sampan è un'imbarcazione senza vela cinese molto antica, ancora utilizzata dai pescatori e commercianti cinesi e di molti altri paesi limitrofi, quali Malesia, Vietnam, Indonesia. E' di lunghezza contenuta, non supera i 6-7 metri ed è molto stretto per agevolare il movimento nei canali e nei fiumi dove viene spesso utilizzato, può essere dotato di copertura o meno. La sua manovrabilità infatti lo rende ideale per la pesca di fiume e il trasporto di piccole quantità di merce nei porti e in acque calme, mente non è abbastanza stabile per altri usi. Solitamente il sampan è dotato di remi e condotto da uno o più barcaioli, ma può essere anche equipaggiato con motori a elica.

Gruppo di sampan sulle rive di un fiume in Cina




Strutture difensive e fortifcazioni


"Poi, al di sopra di alberature e vele, appaiono i bastioni della città - immense mura merlate di pietra grigia , intervallate da torri d guardia e porte con tetti a più strati."

Il bastione, o baluardo, le mura e le torri di guardia sono tutti componenti delle strutture difensive tipiche delle città medioevali e rinascimentali. Ogni grande città infatti, prima dell'avvento della polvere da sparo e dell'artiglieria, ma anche successivamente apportando alcune modifiche, era protetta da costruzioni in pietra che ne delimitavano le dimensioni e la rendevano meno esposta agli attacchi degli eserciti nemici.
La componente principale di ogni fortificazione di città o accampamento erano le mura. Esse consistono in fortificazione solitamente in pietra che circondano il centro cittadino, fornite di passerelle e postazioni di vedetta per consentirne il pattugliamento da parte dei soldati. Le mura sono solitamente classificate i due categorie: quelle costruite prima dell'avvento dell'artiglieri e quelle introdotte successivamente. Difatti l'artiglieria utilizzata durante gli assedi stravolse notevolmente la forma delle strutture difensive che, in contrapposizione al formidabile potere penetrante e distruttivo dei proiettili scagliati dai cannoni, dovettero abbassarsi e inspessirsi. In particolare le mura, che costituivano la parte della fortificazione più esposta ai bombardamenti e che erano per tradizione molto alte poco spesse ( caratteristica necessaria per impedire agli assedianti di superarle con scale e macchine d'assedio), risultavano decisamente vulnerabili e inadatte.

Carattere rappresentativo dell'evoluzione delle difese strutturali alla moderna è il bastione ( o baluardo ). Nasce come modifica delle vecchie torri di guardia, ovvero le costruzioni sviluppate in altezza per l'avvistamento dalla distanza e che spesso venivano integrate nella fortificazioni. La differenza principale tra la torre e il bastione sta nella struttura, quest'ultimo infatti è decisamente più massiccio e basso, pesantemente armato di cannoni, veniva posto agli angoli dei forti per difendere le cortine: tratti di mura rettilinei più esposti ai tiri di artiglieria. I bastioni hanno tipicamente una forma cuneo, detta sangallo, dal nome suo ideatore. Questa forma permette un posizionamento dei cannoni in modo da ottimizzare il tiro radente per lo spazzamento dell'area antistante le mura.


 Esempio di bastione a modello Sangallesco   


                                                                        


Sloop da guerra


"Le misure di sicurezza rallentarono moltissimo l'avvicinamento alla costa, e la Cuffnells era ancora a miglia di distanza dall'isola quando venne fermata da uno sloop da guerra."

Con il termine sloop da guerra viene identificata un classe molto ampia di imbarcazioni a vela comprendenti navi non identificate secondo il sistema di classificazione inglese. Il nome è entrato nell'uso comune per la descrizione i navi da guerra di piccole-medie dimensioni con un armamento ( quantità e tipo di vele ) molto variabile e una potenza di fuoco ( numero di cannoni ) relativamente bassa, non appartenente a nessuno dei sei ordini concepiti dalla marina britannica: inferiore a 20 unità.

per ulteriori riferimenti: Classificazione delle navi della Royal Navy : Wikipedia

Cannone

"Quando la polvere della battaglia si era alzata sopra le piramidi, lui era stato tra i tanti che erano saliti alla chiesa per ascoltare il rimbombo delle cannonate dall'altra parte del fiume"
pag 169


Il cannone è generalmente inteso come bocca da fuoco in grado di scagliare proiettili a lunga distanza tramite un'esplosione. Il primo a realizzare un progetto di cannone fu Ctesibio di Alessandria. Con la fine del Medioevo l'introduzione sempre più massiccia dei cannoni nelle formazioni dei vari schieramenti portò alla rivisitazione dei sistemi di fortificazione del tempo, incapaci di affrontare la potenza di fuoco dell'artiglieria. 


Cannone dell'età napoleonica




venerdì 23 maggio 2014

Ancora


"Il Redruth gettò l'ancora in una baia dominata dalla vetta più alta dell'isola."
pag.164

L'ancora consiste in un oggetto notevolmente pesante che serve a mantenere ferma u'imbarcazione in mare. Il corpo principale è solitamente costituito da metallo: ferro o acciaio, o anche pietra, legato per mezzo di una fune alla barca. Il funzionamento dell'ancora è semplice: il corpo pesante viene gettato in mare e per mezzo di trascinamento o prettamente del peso fa presa sul fondale marino impedendo alla nave di muoversi senza controllo quando ferma. Esistono due categorie di ancore: le ancore permanenti e le ancore provvisorie. Le prime sono di dimensioni notevolmente maggiori poiché sono saltuariamente tirate a bordo, servono infatti  per ancorare un' imbarcazione per periodi di tempo molto lunghi ( navi faro, ecc..), sono solitamente a forma di fungo o di grandi lastre di cemento. Le ancore provvisorie invece richiedono di essere manipolate molto spesso e quindi hanno dimensioni  molto meno ingombranti, possono avere diverse forme ma sono tutte caratterizzate dalla presenza di una sbarra principale ( fuso ) e un corpo centrale ( diamante ) da cui si diramano  due o più bracci ( marre ) solitamente piatti per l'adesione al fondale.

Carrozza


"E quando Bahram stava per salire in carrozza appariva misteriosamente un pescatore, proprio in tempo perché gli cadesse sotto gli occhi il suo benaugurale bottino."
pag.126

Con il termine carrozza si definisce il mezzo a 4 ruote nato verso il '200 destinato al trasporto esclusivo di persone, a differenza del carro che veniva utilizzato esclusivamente per il trasporto merci. Esistono varie tipologie di carrozze, con nomi differenti a seconda del loro differente impiego: berlina, con funzione rappresentativa, calesse, scoperto per le stagioni calde o il Landau, simile ad una cabriolet. Molte delle caratteristiche delle carrozze vennero trasferite all'ambito automobilistico sulle quali vennero applicate molte tecnologie sperimentate dapprima sul mezzo duecentesco, come le sospensioni a balestra.
Le carrozze, mezzo dapprima utilizzato esclusivamente dai nobili, divennero mezzo comune anche per la borghesia, tanto da rappresentare un numero talmente cospicuo da costringere alcuni sovrani ad limitarne l'utilizzo.

Carrozza romana del 1800

Brigantino


"Di fatto il brigantino, come il suo proprietario, era eccentrico solo in apparenza"
pag.88



Il brigantino è un piccolo e agile veliero dotato di due alberi arati con vele quadre o auriche. Il termine brigantino è di origine italiana e significa brigante. Il suo utilizzo principale era di nave per trasporti veloci, ma era anche una delle imbarcazioni preferite dai pirati.

Brigantino pirata, metà Ottcento

mercoledì 21 maggio 2014

Carillon


"Zadig faceva l'orologiaio e viaggiava sovente nei porti dell'Oceano Indiano e del Mar Cinese meridionale per vendere orologi da tavolo e da polso, carillon e altri oggetti meccanici."
pag. 74

Il carillon è uno strumento musicale a funzionamento automatico. Il nome carillon deriva dal francese boite à musique e individua lo strumento meccanico, anche se il termine si evolve dal latino qudrilio che nel Medioevo designava un insieme di campane ( in origine quattro ) che potevano essere suonate a distanza mediante l'utilizzo di un particolare sistema di funi.
Il funzionamento meccanico del carillon consiste nel far vibrare delle lamine di metallo, dette ance, tramite un cilindro posto su un disco rotante.
I primi carillon risalgono al tredicesimo secolo ed erano solitamente di piccole dimensioni e riccamente ornati, risultando oggetti presenti nelle case di pochi eletti, mentre con il passare del tempo se ne andarono sviluppando di sempre più grandi dimensioni in modo da tradurre il suono flebile e metallico tipico delle miniature in vere e proprie melodie.

 Classico carillon del 1800

Pistola, machete


"Ma essendo stato avvisato Fitcher aveva avuto  la precauzione di di portarsi una pistola e un machete"
pag.46





martedì 20 maggio 2014

Vascello


"L'Anahita aveva superato i rari temporali che ne avevano incrociato la rotta con tutte le vele spiegate. Agile ed elegante tre alberi, era uno dei pochi vascelli costruiti a Bombay che superavano regolarmente le più veloci navi porta-oppio i fabbricazione inglese e americana."
pag.34

Il vascello è una nave da guerra a vela sviluppata dal galeone, nata in Olanda verso la fine del Sedicesimo secolo e perfezionato in Inghilterra, Francia e Spagna. Fu a lungo utilizzato nelle battaglie navali per la sua robustezza e capacità di trasporto di truppe e artiglieria, che lo rendevano un'arma formidabile nelle linee di fila delle flotte. Un tipico vascello si sviluppa su tre piani su cui vengono allocate le batterie di cannoni, la poppa è solitamente di forma quadrata e gli alberi sono divisi in tre sezioni: albero maestro, albero di gabbia ed alberetto tutti armati con vele quadre.

Struttura di un vascello del 1700 

Vascello di linea Victory: nave ammiraglia di Lord Horatio Nelson



Scialuppa/lancia


"Ma prima che la pena venisse eseguita una violentissima burrasca aveva sommerso la goletta e permesso a Kalua di allontanarsi con una scialuppa.."
pag.19

"Dal momento in cui Kalua era stato calato nella lancia.."
pag.22



La scialuppa o lancia è una piccola imbarcazione presente come supporto per quelle di dimensioni maggiori, con il compito di trasportare i passeggeri o l'equipaggio in salvo in caso di emergenza o necessità.


Struttura di una tipica scialuppa

Goletta


"Ma prima che la pena venisse eseguita, un violentissima burrasca aveva sommerso la goletta e permesso a Kalua di allontanarsi con una scialuppa, insieme a quattro altri fuggiaschi."
pag. 19

La goletta è un'imbarcazione a vela di medie dimensioni largamente diffusa nel mediterraneo, soprattutto nel 1800, per la sua agilità e manovrabilità. Presenta tipicamente un bompresso e due alberi inclinati armati con vele auriche ( vele con la tipica forma trapezoidale ) e si presenta in varie sottocategorie. La goletta è di derivazione inglese, si evolve infatti dallo "schooner" britannico ( inizi del 1700 ) nome che significa "rimbalzare sull'acqua", mentre la derivazione italiana della parola proviene dal francese "goelette": gabbiano. Questo tipo di imbarcazione era inizialmente impiegato per la pesca a largo o come nave pilota, anche se alla fine del Settecento trovò impiego anche all'interno delle flotte europee, in particolare in quelle britanniche che ne facevano ampio utilizzo.


Goletta a gabbiola della metà del 1700, caratterizzata dalle tipiche vele quadre (gabbie)



Schooner coloniale della marina inglese adibito al trasporto truppe, 1768


lunedì 19 maggio 2014

Dagherrotipo


"Della vita di Deeti in quel periodo restavano un paio di magnifici dagherrotipi in gelatina di argento"  
pag.13

"La faccia è scura e rotonda, con rughe profonde: il dagherrotipo è sufficientemente nitido per dare a chi guarda l'illusione di sentire la grana della sua pelle"
pag.14

Il dagherrotipo è una tecnica fotografica per lo sviluppo di immagini su lastre di metallo mediante particolari processi chimici di fissaggio alla luce. Venne per la prima volta ideata da Joseph Nicéphore Niépce ( 1837 ) anche se l'invenzione è associata al nome di L.Daguerre. Risulta essere il primo processo che permette la rappresentazioni di immagini senza l'ausilio di tecniche di pittura. Il processo della dagherrotipia consiste nell'utilizzo di lastre di rame ricoperte di argento sensibilizzato con iodio in modo da essere reattive. La lastra viene quindi esposta e successivamente trattata con vapori di mercurio che permettono il fissaggio delle parti maggiormente esposte alla luce e lavata con una soluzione a base di sodio. L'esposizione dell'immagine da immortalare era molto lunga: circa 15-20 minuti.


L'Atelier dell'artista: primo dagherrotipo realizzato da Daguerre nel 1837

Contesto storico e geografico

Contesto storico e geografico

 Le vicende narrate si svolgono nell'Asia sud-orientale, tra India e Cina nel vasto oceano Indiano.

Cartina geografica Indie orientali, 1800 circa



Le Guerre dell'oppio
La storia narrata si articola durante dei due conflitti tra Impero cinese e Regno Unito noti come Guerre dell'oppio, svoltisi in nel sud est asiatico durante la prima metà dell'ottocento, precisamente tra il 1839 e il 1842 e tra il 1856 e il 1860. Le ragioni alla base delle contese erano di stampo socio-economico ed erano rappresentate dalle restrizioni commerciali riguardanti le esportazioni e le importazioni tra Cina e colone britanniche, in particolare in ambito di sostanze oppiacee. Il commercio tra Impero cinese ed il resto del continente era particolarmente difficile per la diffidenza dell'imperatore e la xenofobia radicata nella popolazione cinese nei confronti degli occidentali. Infatti pochi porti commerciali erano destinati agli affari con l'esterno, tra questi il più importante era Canton. La difficoltà che comportavano gli scambi spinsero il Regno Unito a esportare oppio, il cui uso venne bandito dagli imperatori cinesi nel 1729 per l'incremento esponenziale di casi di tossicodipendenza. Le continue penetrazioni commerciali britanniche, operate dalla Compagnia delle Indie orientali e l'inasprimento dei divieti sul commercio di oppio nelle Indie orientali fece scoppiare il conflitto tra le due regione.In entrambi e guerre il Regno unito uscì vincitore dimostrando la mancata organizzazione e la debolezza militare dell'Impero cinese che fu costretto a firmare due trattati: il trattato di Nanchino ( 29 agosto 1842 ) e i trattati di Tientsin ( giugno 1858 ) che prevedevano la cessione di Hong Kong al Regno Unito e l'apertura di nuovi porti per gli scambi commerciali.



Rappresentazione di uno scontro tra flotte dell'Impero cinese e del Regno Unito durante la prima guerra dell'oppio


L'opera

Trama, navi e navigatori

Il libro "Il fiume dell'oppio" rappresenta il secondo romanzo della "Trilogia della Ibis", che narra le vicende dei passeggeri della nave Ibis: goletta a due alberi in viaggio verso Mauritius. Siamo nel 1838 quando una tempesta tropicale si abbatte sull'imbarcazione, permettendo ad alcuni detenuti ad alcuni lascari, i formidabili marinai del pacifico e tre 'coolie', detenuti condannati ai lavori forzati, di allontanarsi a bordo di una scialuppa. Tra questi : Kalua, un ex lottatore, Ah Fatt, figlio di un commerciante indiano e una donna cinese e Neel, raja decaduto. Le vicende di questi personaggi si intrecceranno con quelle di altri protagonisti e delle loro navi. Come la Redruth del botanico, arboricoltore britannico Frederik "Fitcher" Penrose, instancabilmente alla ricerca delle piante più rare e preziose delle quali l'impero cinese detiene gelosamente il monopolio commerciale, oppure la Anahita del mercante indiano Bahram Modi, partito alla volta di Canton con un enorme carico di oppio, che andrà in buona parte perduto segnando la sventura del capitano. La trama dell' opera i Ghosh si articolerà come cornice allo scoppio della prima guerra dell'oppio che lacererà internamente la Cina per diversi anni.

giovedì 15 maggio 2014

Presentazione

Amitav GHOSH, Il fiume dell'oppio, Vicenza: Neri Pozza Editore, 2011
titolo originale: The River of Smoke

Amitav Ghosh, Il fiume dell'oppio, Neri Pozza Editore




Per ulteriori riferimenti , Neri Pozza: Il fiume dell'oppio